Sacro e magico nella "sacralità" della dimora contadina si fonde nel trullo la "magia" dei simboli zodiacali.
Non vogliamo essere noi ad indicare qui l'origine del trullo.
Come chi vuole allacciarla alla "tholos" che dalla Mesopotamia indica la cupola.
Là, dove la cupola, è simbolo del cielo.
E il cielo è casa dei simboli zodiacali, segni magici e allora religiosi.
Ecco, forse, questa origine "cosmica" del trullo coi suoi simboli che ci rimandano alle decorazioni delle barche di Acitrezza, poi arrivate anche in Cappadocia.
Simboli di forza e d'amore, dunque; simboli di difesa a scacciare il malocchio, forse, ma principalmente trasmissione di un valore magico e culturale, in cui il Trullo è espressione del Cielo e altare del Culto solare.
E la "magia» aleggia su tutta questa città di "cupole", in questa città di "segni" dove la sacralità del lavoro si fonde con la "religione" del cosmo.
È sulla realtà di queste pietre, messe l'una sull'altra, a "coprire" il focolare della famiglia; messe l'una sull'altra, e poi affiancate e fuse trullo su trullo a "esaltare" una simbiosi che sfocia nella nostra città magica: Alberobello,
"la Capitale dei Trulli".
Elio Partipilo, sindaco