Titolo: Piero Trevisani
Editore: Ceschina,
Edizione: 1970
Pagine: 125
In fregio a quella che io ritengo l'opera principe di Piero Trevisani, e cioè la "Storia della Stampa", si può leggere la massima di Leonardo: "Quelli che s'innamorano di pratica sanza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in navilio sanza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada; sempre la pratica deve essere edificata sopra la bona teorica". E la massima che egli poneva come un mònito in fregio a un'impresa veramente ardua, quale quella di concludere una storia della stampa dalle sue origini lontane e in ogni dove ai nostri giorni, ci offre, oggi, nella sua categorica conclusione la statura dello scomparso: teorica e pratica in lui mirabilmente fuse.
È, dunque, una vita feconda di grande servizio, che è l'elogio migliore che si possa fare di un uomo degno di questo nome. Innumeri, anche se anonimi, quanti ne hanno tratto profitto, migliorando se stessi. Non parlo di coloro che in queste pagine lo ricordano con tanta meritata e affettuosa considerazione, e narrano di lui, della sua vita, delle sue opere, della sua intensa e multiforme attività, ma di quelli che la sua opera di maestro ha introdotto nella vita di lavoro o nella vita ha fatto progredire, anche in virtù della sua esemplare condotta di uomo, di cittadino, di lavoratore. Proprio per questi suoi meriti, un giorno, lui vivente, l'Amministrazione Comunale lo decretò cittadino benemerito di Milano: la città che fu ancora più sua della natia Alberobello. Così come ora desidera che le testimonianze qui raccolte siano poste sotto i suoi auspici, e, in particolare, di quella Ripartizione Educazione, che è, nel solco d'una tradizione prestigio sa, uno dei settori d'attività indubbiamente incisivi, per la quantità e la qualità degli impegni, e insieme congeniali all'attività svolta, a livello diverso, da Piero Trevisani. Sono sentimenti di gratitudine e di ammirazione quelli che ci muovono ancora: sentimenti che perdurano e perpetuano una riconoscenza solenne e ufficiale. Riconoscenti a lui, vivo e sorridente, e di lui ammirati, come in quella festa di Sant' Ambrogio.
Lino Montagna
assessore all'educazione del Comune di Milano