Titolo: Il Culto dei SS. MM. Cosma e Damiano nella Chiesa Parrocchiale di Alberobello
Autore: Domenico Morea
Editore: Tipi Rinaldi e Sellito - Napoli
Edizione originale: 1886
Altra edizione: Ristampa Anastatica 1992
Pagine: 70
«Io mi penso che le origini vere del culto dei Santi Cosmo e Damiano nella nostra terra le sappiate poco o malamente... quelle notizie abbiamo divisato di narrarcele noi, cosi come le abbiamo pazientemente raccolte sia interrogando i più capaci dei nostri vecchi, sia frugando qua e là nelle memorie del tempo ».
Cosi Mons. Domenico Morea, arciprete di Alberobello, motivava la sua decisione di scrivere questa breve ma efficace opera che ci siamo proposti di ristampare, sicuri della utilità che se ne potrà trarre a confermare e ravvivare la fede in Cristo e nella Sua Chiesa.
Dalla lettura trasparirà immediatamente quanto sia impossibile scindere le vicende religiose legate al culto dei Santi Medici dalla storia civile e politico-amministrativa della cittadina di Alberobello.
Si vedrà come esso abbia avuto origini illustri, dato che prese avvio dalla particolare venerazione da parte di Giangirolamo II-Acquaviva d'Aragona, conte di Conversano e signore della Selva. Risalgono appunto al 1635 i primi indizi del detto culto, nel tempo in cui egli aveva fatto edificare nella Selva una casa di abitazione per sé ed i suoi e, in seguito, un piccolo oratorio in cui fu collocato un dipinto in tela nel quale era effigiata la Vergine Maria con i Santi Martiri Cosmo e Damiano.
Contadini e gente di ogni condizione sociale si univano alla devozione della famiglia comitale il 27 settembre di ogni anno, sicché' con il passare del tempo la ricorrenza religiosa si fece sempre più animata e festosa, assumendo quel carattere popolare che ancora oggi conserva a partire dagli anni 1665-1694.
Nel corso del sec. XVIII il culto dei Santi Medici crebbe insieme con l'ampliamento della piccola Chieset-ta In concomitanza con lo sviluppo del tessuto urbano; negli ultimi anni del medesimo secolo furono commissionate le statue dei due Santi portate da Roma le reliquie, alla cui venerazione furono collegati i festeggiamenti civili, affiancarsi a quelli religiosi con le bande musicali, le luminarie, i fuochi d'artificio, i "simulati combattimenti" che rievocavano episodi e personaggi delle crociate, le fiere di animali. Tutto questo all'epoca in cui, con decreto regio del 1797, Alberobello si affrancava dalla servitù feudale dei Conti di Conversano e veniva elevata a Regio Comune. È del 1814 la nomina del 1° Arciprete. Il Morea sottolinea come non sia mai venuto a mancare da quel tempo la sollecitudine pastorale dei Vescovi di Conversano nei confronti detta Parrocchia e della comunità cittadina di Alberobello.
Nel corso del secolo XIX la Chiesa dedicata ai due martiri fu più volte ampliata e sistemata all'interno e all'esterno e a partire dal 1854 vi si poteva lucrare l'indulgenza plenaria. Più volte il Nostro, nel corso della sua incisiva e coinvolgente esposizione, insiste su un dato socio-religioso che ci sembra ancora oggi significativo: l'affluire di "fedeli di ogni condizione", di "gente divide e della carità, siano con noi strettamente uniti in Cristo, la Chiesa lo ha sempre creduto, e li ha con particolare affetto venerati insieme con la Beata Vergine Maria, e ha piamente implorato l'aiuto della loro intercessione» (L.G.50 a).
Mons. Marea ci insegna a chiedere loro, al di là di atteggiamenti miracolistici e perciò fuorvianti, il bene della salute spirituale insieme con quella del corpo, proprio perché consapevole che molti nostri mali fisici non sono che proiezione e conseguenza dei mali morali e spirituali.
Tra questi, non ultimo, anzi uno dei più radicati nel cuore dell'uomo, è la ricerca sfrenata della ricchezza e del denaro: i Santi Anàrgiri, che nulla esigevano nella loro opera di medici, ci indicano la strada della povertà, di quel distacco dal denaro oggi ritenuto il bene supremo, in una società che antepone l'avere all'essere, la competizione alla solidarietà.
Il nostro auspicio è che da questo venerabile Santuario di Alberobello si levi un messaggio di riconciliazione, di comunione nella Chiesa e nel mondo, dì pace e, soprattutto, quella chiamata alla santità della quale Cristo è autore e i Santi Medici potenti intercessori.
Sac. Giovanni Battista Martellotta Arciprete
Santuario dei Santi Cosma e Damiano
Alberobello settembre 1992