Il mandato è contenuto in una pergamena trecentesca del Monastero di San Benedetto di Conversano, edita da Domenico Morea e da Francesco Muciaccia nel 1942. In esso, datato precisamente 16 ottobre 1324, si ordina al giustiziere di Terra di Bari di impedire al vicario ed agli ufficiali di Berterando o Bertrando, conte di Montescaglioso e di Andria, di molestare ancora i vassalli del casale di Castellano (attuale Castellana Grotte), feudo della badessa del convento cistercense di San Benedetto, mentre pascolavano i loro animali oltre i confini del territorio del bosco volgarmente detto Arburbella (nemus dictum vulgariter Arburbella).
Il reato cemmesso è quello di estorsione, poiché i dipendenti del Conte catturano gli armenti dei castellanesi illecitamente e chiedono, poi, il riscatto in denaro. La negazione del diritto di fida, peraltro in un territorio comune, determina, di conseguenza, lo spopolamento graduale del casale di Castellano, in grave pregiudizio del Monastero. Il documento è estremamente importante dal punto di vista storico, perché precisa che il bosco di Alberobello, a sei miglia da Castellano, si trova nel territorio di Monopoli ed è di proprietà del monastero lucano di Santa Maria di Banzi.