I Trulli di Alberobello
Oltre cent'anni di tutela e turismo
BARI 15-30 giugno 2012
Camera di Commercio - Corso Cavour 2 - BARI
Una mostra e un libro celebrano l’evento
La cultura e il turismo rinnovano ogni anno il proprio interesse per l’integrità e la bellezza dei paesaggi rurali e urbanistici della Puglia. Tra questi, quello di Alberobello spicca per notorietà e numero di visitatori. Tuttavia, anche il turismo alberobellese, che resta stabilmente da anni motore trainante per l’intero flusso regionale, in un certo senso desidera la fissità e la riproducibilità dei panorami e degli ambienti, in contrasto con il normale mutamento storico.
Dal 1910, quello dei trulli fu il primo paesaggio “costruito” a essere tutelato da una legge dello Stato e, anche grazie a questo, in successione giungeranno ad ammirarlo personaggi del calibro di D’Annunzio e Umberto II; seguiranno gli statunitensi nel dopoguerra, il gemellaggio con Venezia, il turismo di massa, i popolari set cinematografici e l’Unesco che ne ha sancito, dal 1996, l’indubbio valore per l’umanità. L’Associazione alberobellese “Trulli, Tutela, Turismo”, presieduta dalla prof.ssa Fenisia Gramolini, con il patrocinio di “Italia Nostra - Puglia”, dell’Università “Federico II” di Napoli e del Comune di Alberobello patrimonio Unesco, ha, dunque, deciso di realizzare un’esposizione lineare e scientifica - I trulli di Alberobello. Oltre cent’anni di tutela e di turismo - che avrà luogo dal 15 al 30 giugno presso il palazzo della “Camera di Commercio di Bari”, ente che - grazie alla disponibilità del presidente Alessandro Ambrosi - ha sponsorizzato l’intera manifestazione.
L’evento espositivo è scaturito dall’interessante pubblicazione I trulli di Alberobello. Un secolo di tutela e di turismo - edita dalla casa editrice “Il Mulino” - della docente di Storia Contemporanea presso l’Università partenopea, Annunziata Berrino. Dal progetto scientifico di quest’ultima e di Tommaso Adriano Galiani, giornalista e referente regionale “Italia Nostra” Educazione al Patrimonio, grazie al progetto espositivo dell’architetto Francesco Girolamo e al coordinamento generale del dott. Giovanni Ditano, è stato possibile far emergere le vicende di un bene “singolare”, conteso tra una popolazione che pretendeva di poter disporre liberamente delle sue originali abitazioni e lo Stato italiano che ha da sempre operato affinché quel bene fosse preservato e tutelato.
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